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2000
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Una splendida serata della stagione sinfonica con Marco
Zuccarini alla guida dellOrchestra del Teatro Massimo
di Catania. Zuccarini sa trarre dalle pagine di Sculthorpe
la magnifica sensazione della natura primordiale, capace
di evocare gli orizzonti sconfinati di una terra lontana
in un fraseggio ampio che raggiunge le vie del cuore
Il ricchissimo programma è stato incastonato tra
due stupende fioriture dellanima russa: la Sinfonia
Classica di Prokofieff e Romeo e Giulietta
di Tchaikowsky. La direzione misurata di Marco Zuccarini
ha messo nel dovuto risalto le impennate espressive e
i raccoglimenti, assegnando distinta attenzione alle singole
famiglie strumentali. Una stupenda serata, intervallata
da prolungati battimani.
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Sergio Sciacca
La Sicilia, 18 Febbraio 2001 |
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lintreccio quasi perfetto fra i solisti
e la brillantezza dellapporto di Zuccarini ha dato
al brano una freschezza sorprendente, un interesse inaspettato
rivitalizzando quello che è diventato un trito
pezzo del repertorio
Zuccarini dimostrando ancora
la sua abilità nellestrarre gli aspetti inaspettatamente
interessanti dellaccompagnamento orchestrale, dettagli
che la maggior parte dei direttori sorvolano.
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Clive OConnel
The Age, 17 October 2000 |
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Marco Zuccarini ha innalzato la Melbourne Symphony Orchestra
ad altezze elettrizzanti...il concerto ha avuto inizio
con la misurata ma rinfrescante interpretazione del Tombeau
de Couperin di Ravel
e si è concluso con la
travolgente esecuzione della 5° Danza Ungherese di
Brahms come bis.
La Sinfonia N°8 di Dvorak è stata eseguita
con un carattere fiammeggiante
Zuccarini ha usato
la piena sezione degli archi con destrezza ed ha consentito
ai soli ornitologici del flauto di contrappuntare
il carattere affermativo delle viole e dei celli
il
bis di Brahms è stato eseguito fortissimo
lasciando lascoltatore senza respiro nel mantenere
il passo con linterpretazione vigorosa di Zuccarini
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Peter Hill
Gippsland Times, 17 Novembre 2000 |
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